Gli Organi
Gli organi

L'organo è considerato la regina degli strumenti. Nel Duomo di Bressanone ce ne sono quattro: l'organo principale e l'organo corale del Duomo stesso, oltre agli organi del Battistero di San Giovanni e della Chiesa della Madonna nel chiostro.

Il primo duomo brissinese sorse già nella prima metà del 10° secolo in seguito alla donazione del maso “Prihsna” al vescovo Zaccaria di Sabiona da parte del re Ludovico il Fanciullo (Ratisbona, 13.09.901). Si ritiene comunque che appena il vescovo Alboino (975-1006) abbia trasferito definitivamente la sede vescovile da Sabiona a Bressanone, Non sappiamo se questo primo duomo brissinese fosse già dotato di un organo. Il che non sarebbe impossibile. 

Sappiamo infatti che già nel 757 l’imperatore romano d’Oriente Costantino V aveva donato un organo al re franco Pipino. Nell’area fronco-alemanno-bavarese l’uso degli organi si diffuse rapidamente. Perciò non è improbabile che anche nel primo duomo brissinese sia stato realizzato un organo; ma dal punto di vista storico brancoliamo nel buio. In occasione dei furiosi incendi scoppiati negli anni 1174, 1234 e 1444 che mandarono più o meno in cenere tutta la chiesa, furono certamente distrutti anche gli organi eventualmente presenti.

Gli Organi

Organo Pirchner

L'organo principale del Duomo di Bressanone

L’organo principale è stato costruito nel 1980 dall’organaro Johann Pirchner di Steinach am Brenner con trasmissione meccanica e somiere a tiro. La facciata della cassa storica di Simnacher del 1758 contiene 48 registri e due tremoli, divisi su tre tastiere e a pedale. Anche il carillon (Glockenspiel) è stato ripreso dal vecchio organo di Simnacher.

Il primo documento storico affidabile sulla presenza di un organo nel duomo di Bressanone risale al 1531. L’organaro piuttosto sconosciuto Kaspar costruì in duomo due organi, uno grande ed uno piccolo. Le fonti però non riferiscono nulla sulla disposizione dei due strumenti. La collocazione originaria dei due organi non era quella attuale, in fondo alla chiesa su di un’apposita cantoria, ma davanti a destra del presbiterio, più o meno laddove ora si trova la porta che conduce dall’altare del Santo Rosario (o del Santissimo) nella sagrestia meridionale. Nel anni 1620-1622 gli organi furono sottoposti a consistenti riparazioni, in parte anche completati ed ingranditi dal rinomato organaro Andrä Putz di Passavia.

Nel 1690/91 Eugenio Casparini della “Etschtal” ( Val d’Isarco), come è registrato nel protocollo del Capitolo del 1689, costruì un organo nuovo, improntato al gusto dell’epoca, ossia un “organo barocco”. Il Casparini proveniva dalla famiglia tedesca dei “Kaspar” che da generazioni era attiva nella costruzione d’organi. Nato nel 1624 a Sorau nel Niederlausitz, più tardi si recò nella Germania meridionale e nell’Italia del nord dove costruì organi in diverse città. Dalle piantine del vecchio duomo risulta che all’epoca della sua demolizione nel 1745 vi si trovavano due organi: l’uno al posto sopraindicato e l’altro al limite occidentale del presbiterio.

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Organo corale

Prende il nome dal principe vescovo Kaspar Ignaz Conte Künigl

Ben udibile ma poco visibile è l’organo corale costruito da Johann Pirchner nel 1997 e collocato nella cantoria sul lato sinistro dell’oratorio. Anche la consolle collocata nei banchi è appena visibile ai visitatori della cattedrale. L’organo dispone di 20 registri distribuiti su due tastiere e pedale ed è dotato di trasmissione elettrica.

Benché fino alla nuova costruzione del duomo negli anni 1746-54 sotto i principi-vescovi Kaspar Ignaz conte Künigl (1702-47) e Leopold conte Spaur (1747-78) l’organo avesse espletato fedelmente il proprio servizio a gloria di Dio ed edificazione dell’assemblea riunita in preghiera, nel 1756 si affidò a Franz Simnacher da Angelberg presso Mindelheim la costruzione di un organo nuovo. Un anno dopo l’organaro morì ed i lavori furono ripresi dal suocero Alexander Holzhey che li portò a termine nel novembre del 1758.

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Organo Daniel Herz

L'organo della Cappella della Madonna

L’organo sito nell’abside della Chiesa della Madonna è un unicum per tre motivi:

  • E’ disposto in modo tale che in coro ci si trova ovunque attorniati dall’organo
  • Il prospetto si presenta a canne in libertà ed è incorniciato da due cassettoni a mo’ di positivo.
  • L’organo può essere suonato creando una sonorità di musica sia da camera che da coro. Nel tono da coro presenta numerosi tasti superiori spezzati.

Concorso organistico internazionale “Daniel Herz"

Condizionato dal gusto dell’epoca, che non aveva molta simpatia per gli organi barocchi, nel 1898, una volta terminati i lavori di restauro dell’edificio sacro, anche il duomo brissinese fu dotato di un nuovo organo trasmissione pneumatica, costruito dai fratelli Mayr di Feldkirch. Nel 1931 alla ditta Dreher&Flamm di Salisburgo si affidò l’incarico di ristrutturare l’organo secondo il sistema elettro-magnetico. Si nutrivano grandi attese da questa innovazione ritenuta “moderna”. Nel protocollo di collaudo si evidenzia esplicitamente che “qui” in modo razionale, con sicurezza matematica e garanzia di una tenuta a lunga durata, si è conseguita un’eccellente precisione. Ma queste attese tanto conclamate non andarono a compimento.

Soprattutto in inverno, a causa del sistema di riscaldamento ad aria, si verificavano sempre più dei disturbi nel funzionamento, che abbisognava di continue e dispendiose riparazioni. Si fece sempre più urgente la necessità di ristrutturare l’organo applicando una trasmissione meccanica meno precaria. Dopo ponderate riflessioni ed approfondita analisi delle perizie inoltrate da competenti in materia, nella seduta del 7 luglio 1977 il Capito del duomo decise di affidare alla ditta Johann Pirchner di Steinach am Brenner (A) la costruzione di un organo nuovo, fissando il tempo di esecuzione entro l’autunno 1980.

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Organo nella Cappella di San Giovanni

Il (probabile) secondo organo di Daniel Herz

Dal 1999, nel Battistero di San Giovanni nel chiostro, si trova un organo positivo - nome dato a un organo piccolo e trasportabile - anch'esso attribuibile all'organaro Daniel Herz. Lo strumento, originariamente conservato, ha due file di canne.  

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